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Ambienti tropicali

Pesce PagliaccioLe aree tropicali e subtropicali, a nord ed a sud dell'equatore, grazie alla generale presenza di acque calde, limpide, ben illuminate ed a salinità pressoché costante sono l'ambiente ideale per lo sviluppo dei coralli edificatori di scogliere; in questa fascia compresa fra i due tropici la loro diffusione non è comunque uniforme, essendo direttamente dipendente da fattori fisico-chimici: temperature al di sotto dei 20°C, bassa salinità ed acque torbide limitano la loro propagazione. Anche lunghi periodi di esposizione all'aria, venti ed onde influenzano la crescita di queste strutture coralline. Esistono tre tipi principali di banco corallino: le barriere costiere (fringing reefs in inglese) crescono in acque poco profonde parallelamente alla costa e sono più o meno separate da essa da un tratto di mare; le barriere coralline (barriers) sono, rispetto alle precedenti, più lontani dalla riva e si estendono in modo continuo per distanze superiori; gli atolli sono, invece, isole coralline anulari racchiudenti al centro una laguna, comunicante con il mare attraverso uno o più passaggi.

Secondo la teoria di Darwin molti atolli si sono formati sopra antichi coni vulcanici che sono andati via via sprofondando con una velocità paragonabile a quella di crescita dei coralli stessi. Questi sistemi sono considerati delle vere e proprie oasi di vita in un'area così povera di nutrienti come quella tropicale. Anemone di MareI coralli sono animali, morfologicamente identificabili come piccoli polipi provvisti di un corpo gelatinoso racchiuso in uno scheletro calcareo a forma coppa dentro il quale si possono ritirare. I coralli costruttori di scogliere, formati da colonie di polipi, sono differenti dal corallo rosso presente nel Mar Mediterraneo appartenendo questo alla sottoclasse delle gorgonie e non a quella delle madrepore come gli edificatori di banchi, che come ulteriore caratteristica accolgono al loro interno delle alghe unicellulari, le zooxantelle, con le quali attuano una simbiosi (ovvero entrambi gli organismi, il corallo e l'alga traggono vantaggio da questa associazione). E' proprio la presenza di queste alghe che limita la diffusione dei coralli madreporici.

Intorno ai reefs si osserva una flora ed una fauna particolarmente ricca, anche se con caratteri differenti a seconda delle diverse regioni. I polipi dei coralli fungono da nutrimento per numerose specie di pesci, ricci di mare ed altri animali; basti pensare che la sabbia bianca tipica di questi ambienti deriva dalla frantumazione delle madrepore, di cui i "pesci pappagallo" sono i maggiori responsabili, brucandole con la loro robusta dentatura ed espellendo il calcare che va a depositarsi sul fondo. Oltre a questi pesci particolarmente variopinti, appartenenti alla famiglia degli Scaridi, vi sono i "pesci palla" (Tetraodontidi), presentanti la capacità di gonfiare il corpo fino a farlo divenire sferico grazie all'ingestione di acqua o aria, i "pesci istrice" (Diodontidi), diversi dai precedenti per la presenza di spine acute e robuste sparse su tutto il corpo, i "pesci balestra" (Balistidi), dal corpo rivestito di squame consistenti e ruvide e spesso adorni di vividi colori, i Labridi, talvolta con grosse labbra e colori brillanti, nonché contrasti di tinte, i "pesci farfalla" (Chetodontidi), dal corpo corto, alto, compresso, vivacemente colorato e bocca piccola, i "pesci angelo" (Pomacantidi), di dimensioni leggermente superiori ai precedenti ed una colorazione che sovente varia con l'età, i "pesci ago" (Singnatidi), dal corpo allungato e sottile, le murene (Murenidi), prive di pinne pettorali e lingua, i gronghi (Congridi), i "pesci pietra" (Sinaceia), difficilmente visibili a causa della colorazione del corpo e munito di spine velenose, i "pesci scorpione" (Pteroidi), con pinne dai lunghi raggi, spettacolare quando si muove allontanandosi dai coralli in cui generalmente si rifugia ed i "pesci pagliaccio" (Pomacentridi), indopacifici come diffusione ed associati agli anemoni, con cui instaurano una particolare simbiosi.
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